L’indagine, condotta nel contesto specifico dell’Università di Salamanca, ha integrato metodi qualitativi e quantitativi per analizzare come il digitale sta profondamente influenzando il lettore nel modo in cui legge, assimila e interagisce con il testo dal punto di vista delle sue capacità fisiologico-cognitive. Questi fattori giocano un ruolo cruciale nell’accettazione e nell’adozione del formato digitale rispetto al libro stampato nella pratica della lettura. La transizione dal libro cartaceo al formato digitale, inoltre, incontra una certa resistenza attribuibile al fatto che i lettori sono “affezionati” all’estetica e alla tangibilità del supporto tradizionale, il quale offre esperienze edonistiche e di maggior coinvolgimento nella lettura difficilmente replicabili in un e-book.
Tuttavia, i dati raccolti nello studio hanno evidenziato un aumento dell’uso del formato digitale in ambito accademico, soprattutto per le sue peculiarità testuali, come l’ipertestualità e le strategie di lettura e di consultazione non lineari delle fonti, che facilitano l’accesso, l’analisi e il recupero delle informazioni.
Infine, gli esiti della ricerca mirano a promuovere la collaborazione tra ricercatori, l’industria editoriale e altre parti interessate per sviluppare politiche e strategie che colmino il divario esistente tra lettura analogica e digitale, e migliorino l’esperienza di lettura del lettore rispondendo alle sue esigenze e necessità ,anche attraverso la progettazione di strumenti che massimizzino le potenzialità delle risorse tecnologiche disponibili.