Salute e sanità
Dalla malattia al malato, una medicina e una ricerca sempre più personalizzate

L’impegno del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze.

I punti salienti di un’intervista al Professor Francesco Annunziato

di Viola Davini | 08 09 2023

Di cosa parliamo in questo articolo?

Comunicare la ricerca non significa solamente promuovere i prodotti scientifici, ma costruire un nuovo patto comunicativo tra chi opera all’interno del mondo scientifico, delle istituzioni, dei servizi sanitari, delle associazioni, fino al coinvolgimento della cittadinanza. Le attività di public engagement diventano un campo di prova strategico per sperimentare modalità comunicative nuove. Con questa intervista al Professor Francesco Annunziato, Direttore del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze, si fa il punto sulle attività messe in atto per promuovere la ricerca biomedica e sulle future iniziative per la promozione di una medicina sempre più personalizzata.

Ambito di Intervento

Salute e Sanità

Il Centro Ricerche sAu contribuisce in questo Ambito di Intervento attivando una ricerca dedicata alla comunicazione della Medicina di Genere, che indaghi punti di forza e criticità degli attuali modelli comunicativi con l’obiettivo di ridefinire, a partire dal genere femminile, una nuova idea di “personalizzazione delle cura”.

Qual è l’impegno del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica nella promozione della medicina personalizzata?

«Negli ultimi anni il Dipartimento si sta impegnando molto nell’ambito del public engagement, ovvero in tutta quella serie di azioni volte alla promozione della ricerca che non coinvolgono soltanto gli addetti ai lavori. Questo tipo di attività si sta sempre più strutturando, tanto che all’interno del Dipartimento abbiamo istituito un gruppo di giovani ricercatori e ricercatrici che stanno raccogliendo idee – sotto il coordinamento del prof. Francesco Sofi, referente del Public Engagement per il Dipartimento – per portare la ricerca e la salute sul territorio. In particolare, stanno lavorando ad una serie di iniziative che coinvolgeranno il mondo scuola, partendo proprio dalle scuole di secondo grado. Gli eventi formativi si svolgeranno sia negli istituti, sia all’interno dell’Università, invitando studenti, studentesse e insegnanti a partecipare condividendo i propri bisogni di conoscenza. Durante le riunioni del gruppo di lavoro si stanno definendo una serie di tematiche: dalle malattie sessualmente trasmissibili alla promozione dell’attività sportiva e alla buona alimentazione, e non solo».

Perché è importante partire dalla Medicina di Genere quando parliamo di personalizzazione delle cure?

«Quando parliamo di medicina personalizzata è importante partire dal genere, femminile e maschile, come prima distinzione. Il Dipartimento, l’8 marzo 2023, ha organizzato un convegno dal titolo “Il DMSC dalla parte delle donne” che ha raccolto ricercatori, ricercatrici e medici dando loro la possibilità di raccontare la medicina e la ricerca biomedica con un focus sul genere femminile. Proprio da questo evento, coordinato dalla prof.ssa Rossella Marcucci, è nata l’idea, in collaborazione con il Prof. Luca Toschi, di realizzare un volume cartaceo che potesse valorizzare i contenuti emersi durante quell’occasione, grazie a una strategia di comunicazione mirata e supportata dagli strumenti online. Si tratta di un patrimonio di conoscenze importante, da condividere con il mondo dei professionisti della salute e della sanità che molto spesso non conoscono e sottovalutano l’impatto della Medicina di Genere. Altrettanto importante sarebbe sensibilizzare i decisori politici verso queste tematiche, per condividere evidenze scientifiche che potrebbero essere strategiche per orientare le politiche e la costruzione dei servizi sanitari».

Acta diurna

“Il Dmsc dalla parte delle Donne”

Un convegno per riflettere sul ruolo del genere nelle diverse aree biomediche, ma anche per fare il punto sulla gender equality a livello aziendale e istituzionale.

Quali sono i benefici che si otterrebbero in una diffusione dell’approccio alla personalizzazione delle cure?

«Innanzitutto dovrebbe essere un approccio utilizzato per intercettare i bisogni di salute della popolazione. La scienza ci aiuta a identificare questi bisogni individuando aspetti diversi e specifici – basti pensare alle dimensioni delle determinanti di salute: dai fattori naturali e biologici (ad esempio età e sesso), ai comportamenti e stili di vita, ai fattori ambientali etc.  – che, se correttamente analizzati, possono portare ad un miglioramento del sistema. Questo perché la medicina personalizzata aiuta a dare risposte che siano contemporaneamente per l’individuo ma anche per la collettività.

 

Il Dipartimento è impegnato da anni anche nel campo delle malattie rare, attraverso la ricercar e l’attività clinica di molti professionisti. Da non dimenticare le attività formative in questo ambito svolte anche attraverso un Master di primo livello organizzato in forte sinergia con la Rete Malattie Rare della Regione Toscana (dott.ssa Cristina Scaletti- Responsabile Clinico Rete Malattie Rare -, dott.ssa Cecilia Berni- Responsabile organizzativo rete Malattie Rare). Credo di poter affermare che, in questo caso, la personalizzazione delle cure è un processo indispensabile perché la malattia è rara e spesso relativa alla singola persona. In questo settore, a livello nazionale, si assiste ad una eterogeneità di approcci sia per quanto riguarda la ricerca teorica, che per la ricerca applicata. L’urgenza, quindi, è che la comunicazione rafforzi lo scambio di conoscenze tra professionisti che operano all’interno del sistema sanitario, ma anche tra i professionisti e i decisori politici, dando loro dati ed elementi di conoscenza che possano essere la base per progettare politiche e servizi rispetto ai bisogni di salute reali della popolazione, con tutte le sue specificità».

Progetto

Comunicare la salute delle donne per ridefinire il concetto di cura personalizzata

Il progetto propone la realizzazione di una biblioteca accessibile sulla Medicina di Genere e i relativi percorsi in-formativi. Una base di contenuti per dare vita ad attività formative e di aggiornamento professionale, attraverso le Academy di sAu, sulle principali innovazioni riguardanti la comunicazione della Medicina di Genere e della personalizzazione della cura.

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Conclusioni

Dalle parole di Francesco Annunziato emerge chiara la necessità di ripensare la relazione tra il mondo della scienza e coloro che, a livelli e con ruoli diversi, possono fare in modo che la conoscenza porti al miglioramento della pratica clinica, dell’organizzazione dei servizi sanitari e della cultura della salute.

 Come riportato all’interno del Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027 (PNR), una delle priorità del nostro paese è quella di promuovere il public engagement mediante azioni di disseminazione scientifica che supportino i policy makers nell’elaborazione di politiche di coesione per il rafforzamento del benessere sociale ed economico. Proprio in questo senso, il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, in collaborazione con il Centro Ricerche sAu, ha organizzato il Master in Comunicazione Medico-Scientifica e dei Servizi Sanitari – un Master consulenziale orientato alla realizzazione di progetti concreti nell’ambito della promozione della salute – e sta avviando una collaborazione per definire una strategia di Comunicazione Generativa in merito alla Medicina di Genere, partendo dai contenuti presentati durante il convegno sulla salute delle donne, realizzato in occasione dell’8 marzo 2023 dallo stesso Dipartimento.

Bibliografia/Sitografia

Autore

Viola Davini

Ph.D., Ricercatrice e socia fondatrice del Centro Ricerche “scientia Atque usus” per la Comunicazione Generativa ETS
Consulente presso Lab CfGC del PIN di Prato

Intervistato

Francesco Annunziato

Professore Ordinario di Patologia Generale presso Università degli Studi di Firenze; Direttore del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze.

Direttore, SOD Centro diagnostico di citofluorimetria e immunoterapia, AOUC