Recensione

La medicina democratica non è uguale per tutti e per tutte

di Viola Davini | 05 09 2023

Che cosa intendiamo quando parliamo di “medicina di sesso e di genere”? 

Il primo aspetto interessante di questo libro è  quello di aver scelto di chiarire il significato dei termini che utilizziamo quando parliamo, nel contesto italiano, di “Medicina di Genere”. 

Fin dall’inizio, infatti, si chiarisce la differenza tra il sesso (dimensione biologica con tanto di riferimenti all’epigenetica, ovvero lo studio dei fattori che possano influenzare l’espressione dei geni senza alterare il DNA) e il genere (dimensione relazionale e sociale in cui rientra la questione dell’identità di genere). Le definizioni che i due autori, una ricercatrice e un medico, approfondiscono nel primo capitolo servono per costruire una base partendo dalla quale è possibile discutere consapevolmente della questione di genere, senza ridurla a un discorso esclusivamente al “femminile”.

Il libro

Quella voce che nessuno ascolta. La via della medicina di genere alla salute per tutti

Quella voce che nessuno ascolta - copertina

Autori: Valeria Raparelli, Daniele Coen

Anno: 2023

Editore: Giunti Editore

Luogo di pubblicazione: Milano

Proprio per questo, il secondo aspetto interessante è che il libro si chiude ribadendo che parlare di Medicina di Genere non significa polarizzare la salute in chiave femminile  ma, piuttosto, valorizzare le differenze per sperimentare un modello di medicina personalizzata che tenga insieme le specificità individuali con la dimensione della collettività. Si legge infatti:

«[…] possiamo considerare la medicina di sesso e genere come un approccio della medicina personalizzata che si propone di affinare (non negare) la medicina basata sugli studi clinici e di popolazione» (p. 299). 

Per capire meglio quanto la medicina e la ricerca biomedica possano essere personalizzate dal punto di vista del sesso e del  genere, la terza parte del libro, dal titolo “La clinica”,  raccoglie dati e informazioni sulle principali evidenze scientifiche che abbiamo a disposizione, e che riguardano sia la salute delle donne che quella degli uomini (e non solo) in determinate patologie: dalle cardiovascolari a quelle delle malattie delle ossa, dall’oncologia alla salute mentale etc.

Partendo dai più diffusi preconcetti che appartengono al senso comune (ad esempio studi riportano il fatto che i medici attribuiscano alle donne uno stato ansioso, giudicandole meno affidabili e incorrendo spesso in errori diagnostici; oppure il pensare che l’infarto sia una malattia esclusivamente maschile quando i dati dimostrano che accade anche nelle donne, che spesso non ne riconoscono i sintomi e quindi intervengono tardivamente), le informazioni che sono rese accessibili attraverso il libro dovrebbero essere alla base della nostra esperienza quotidiana. Sia come pazienti, cittadini e cittadine, ma anche come medici e “mediche” (prendendo in prestito il termine coniato nel libro per esemplificare che, anche in termini linguistici, una parola che non prevede il femminile è proprio “medico”) e, di conseguenza, essere alla base di qualsiasi azione informativa promossa dalle istituzioni, dalle aziende sanitarie etc. 

La vera prospettiva, infatti, è quella di rendere la Medicina di Genere non una branca della medicina, ma un punto di vista e di analisi che diventi proprio dalla formazione al personale medico e sanitario, della ricerca biomedica, della promozione della salute. 

E allo stesso tempo fare in modo che questi studi e sperimentazioni – fino ad oggi sostanzialmente relegati all’area dell Scientia e non dell’Usus – siano la base per progettare interventi sul sistema: «Il futuro della Medicina è innanzitutto legato al trasferimento dei suoi principi alla pratica quotidiana, attraverso interventi legislativi, organizzativi e formativi» (p. 294).

Ambito di Intervento

Salute e sanità

Il Centro Ricerche sAu è da anni impegnato nell’ambito della salute e della sanità per realizzare progetti di innovazione che favoriscano il potenziamento della comunicazione tra il personale medico-sanitario, la cittadinanza e il territorio. 

La recensione è a cura di

Viola Davini

Ph.D., Ricercatrice e socio fondatrice del Centro Ricerche scientia Atque usus per la Comunicazione Generativa ETS

Svolge ricerca negli ambiti della salute e della sanità, è referente del Master in Comunicazione Medico-Scientifica e dei Servizi Sanitari realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze.