Recensione

Quale scuola nel mondo invisibile delle nuove tecnologie

di Eugenio Pandolfini | 05 02 2024

«La prima idea che voglio sviluppare è molto simile all’idea di territorialità; come nell’habitat naturale gli animali creano il proprio territorio o ambiente intorno a loro, così fa l’uomo tecnologico. Qualsiasi tecnologia crea il proprio ambiente» (p. 101).

Con queste parole si apre la traduzione italiana della conferenza – finora inedita nella nostra lingua – che Marshall McLuhan tenne nel 1967 davanti a un pubblico di docenti canadesi e che ci accompagna attraverso tematiche ancora attualissime, nonostante il mezzo secolo trascorso. Tematiche quali la capacità delle nuove tecnologie di plasmare la nostra percezione del mondo e, quindi, di portarci a riscriverlo; l’invisibilità dell’ambiente mediatico e tecnologico e, di conseguenza, la nostra difficoltà nel comprendere consapevolmente i cambiamenti in corso che esso determina; la necessità del distacco dalle cose e dalle tecnologie nelle quali ci troviamo immersi, che è necessario operare per assumere un atteggiamento proattivo e consapevole nei confronti del cambiamento; il ruolo centrale della scuola in questo contesto.

Il libro

L’educazione nell’età elettronica

a cura di Simone di Biasio

educazione eta elettronica

Autore: Marshall McLuhan

Anno: 2023

Editore: ETS

Luogo di pubblicazione: Pisa

Il testo recupera fili conduttori del pensiero di McLuhan – e di altri importanti teorici dei mass media come Neil Postman – molto vicini ad alcune delle chiavi interpretative dalle quali prende le mosse il modello della Comunicazione Generativa, come, per esempio, la convinzione che le nuove tecnologie non siano meri strumenti di comunicazione, bensì attori nella costruzione della nostra realtà. E che ogni nuova tecnologia sia il risultato di un progetto dell’uomo e, per questo, generativa di innovazione.
Una innovazione che tuttavia, , se non è opportunamente progettata e controllata può prendere derive impreviste, spesso contrarie all’interesse delle persone che le sperimenteranno.

«Nell’era elettrica le persone costruiscono il loro mondo in un modo completamente nuovo. […] Letteralmente, l’uomo costruisce il suo mondo. Realizza il cosmo e lo programma. Con i satelliti, per esempio, che ruotano intorno al pianeta, il pianeta diventa un contenuto accessorio dell’ambiente satellitare, un ambiente satellitare fatto dall’uomo, che altera completamente il pianeta e noi sul pianeta. […]. Tutta la visione che gli esseri umani hanno di sé stessi, la percezione del proprio corpo, la percezione delle strutture sociali e aziendali, sono profondamente alterate dall’ambiente satellitare. Questo non significa che debbano mai accorgersi del satellite. Non è necessario che ci pensino minimamente. Non è necessario che si rendano neppure conto dell’esistenza del satellite perché il satellite trasformi profondamente le loro consuetudini e pratiche quotidiane. […] L’ambiente effettivo ha il potere dell’invisibilità e della non percezione. Le persone non riconoscono mai il loro ambiente» (p. 103-104).
L’uomo e la donna nell’era elettrica – noi potremmo dire: l’uomo e la donna nell’era dell’intelligenza artificiale – costruiscono un nuovo ambiente, un nuovo mondo, grazie alle lenti che la nuova tecnologia gli consente di indossare.

Tuttavia, l’umanità – tendenzialmente portata o indotta a riconoscere la tecnologia come questione altra da sé – non è consapevole del fatto che sia la nuova tecnologia che utilizza sia il nuovo ambiente che attraverso essa costruisce è frutto del proprio lavoro, delle proprie visioni, o comunque del progetto di altre persone, che hanno sviluppato un sistema tecnologico in base a una precisa idea di futuro

Ambito di Intervento

Cultura e società

Il Centro Ricerche sAu porta avanti progetti di ricerca basati su un’idea di conoscenza non egemonica ma come costruzione di un bene comune. Con un importante focus sull’educazione, Intesa come azione comunicativa necessariamente integrata in ogni attività progettuale, e orientata al rafforzamento dell’autonomia e della consapevolezza.

Progetto

Centro Generativo don Lorenzo Milani
A cavallo tra gli Ambiti di Intervento “Cultura e Società” e “Tecnologie dal Tocco Umano”, il Centro Ricerche sAu sta lavorando allo sviluppo del Centro Generativo dedicato a don Lorenzo Milani e alla scuola di Barbiana. Si tratta di un progetto di costruzione di comunità finalizzato all’attualizzazione del pensiero e dell’opera di don Milani e all’individuazione – insieme a portatori d’interesse che vanno dalle scuole alle associazioni, dalle istituzioni ai centri di ricerca – di quegli aspetti del pensiero del Priore di Barbiana che sono tuttora attuali. A partire da un’idea diversa di scuola e di educazione.
Gli altri contributi dell’Ambito
A cosa serve un’educazione centrata sul mondo
I punti salienti di un’intervista a Gert Biesta
biesta

Nel suo ultimo libro Il mondo al centro dell’educazione, Gert Biesta propone un’idea di formazione “esistenziale”, che aiuti bambini e ragazzi a stabilire relazioni piene con il mondo. A costruire gli strumenti per provare a vivere bene “nel” e “con” il mondo e costruire la conoscenza di cui hanno bisogno in maniera autonoma e consapevole.

 E spesso si tratta di un ambiente in cui la maggioranza delle persone si trova a vivere, a lavorare, ad abitare senza conoscerne le regole, quindi assumendo atteggiamenti contrari al loro stesso interesse, ai loro stessi obiettivi.
Uno dei concetti chiave approfondito da McLuhan in questo intervento è proprio l’invisibilità dell’ambiente, data dalla velocità e dalla costante presenza dei nuovi mezzi di comunicazione, che rendono il loro impatto quasi impercettibile, se non – appunto – invisibile. E che introducono script invisibili, per citare Toschi, modelli di comportamento, di studio, di lavoro, di relazione con il prossimo ai quali l’umanità tutta progressivamente si adatta, senza che questo progressivo cambiamento sia percepibile.

McLuhan sostiene che, per comprendere appieno l’impatto dell’ambiente mediatico sulla nostra vita, è essenziale assumere una posizione critica e consapevole. E per questo richiama la necessità di un distacco, come necessità vitale che non implica – non deve implicare – una rinuncia alla tecnologia, ma piuttosto una consapevolezza attiva del modo in cui le nuove tecnologie di comunicazione influenzano la nostra mente e il nostro comportamento, nell’ottica di una partecipazione più informata e riflessiva al divenire della società moderna.

Il ruolo della scuola emerge come elemento cruciale nel contesto dell’educazione al mondo e alle nuove tecnologie che ne cambiano lo statuto. E, anche in questo caso, tante questioni che l’autore canadese pone sono attuali e applicabili al giorno d’oggi.

«L’istruzione è solo un progetto e uno stampo sulle piastre del cervello di cose già conosciute, ma il futuro non è per quello che sappiamo ora. E’ per la scoperta. […] La scoperta prende il posto dell’istruzione in qualsiasi ambiente in cui i livelli di informazione sono molto alti» (p. 109).

McLuhan sostiene che il sistema educativo tradizionale – dato che «l’ambiente esterno forse per la prima volta nella storia è in termini di informazioni molto più ricco dell’ambiente interno alla scuola» (p. 102) – è spesso inadeguato nel preparare gli studenti ad affrontare il mondo sempre più interconnesso e dominato dalle nuove tecnologie di comunicazione. La scuola, secondo l’autore, deve abbracciare nuovi modelli educativi che riflettano la realtà della società contemporanea; modelli basati su un approccio transdisciplinare e sulla promozione di una comprensione olistica della realtà, per formare studenti in grado di scoprire autonomamente e consapevolmente, per analizzarle, le informazioni di cui hanno bisogno per costruire nuova conoscenza. La conoscenza di cui hanno bisogno.

La recensione è a cura di

Eugenio Pandolfini

Ph.D., Ricercatore e socio fondatore del Centro Ricerche “scientia Atque usus” per la Comunicazione Generativa ETS. Consulente presso Lab CfGC. Ricercatore a tempo Determinato di tipo A del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze

Bibliografia

  • Toschi, L. (2011), La comunicazione Generativa, Milano, Apogeo
  • Postman, N. (2019), Ecologia dei media. La scuola come contropotere, Nuova Edizione, Roma, Armando