Recensione
Partecipazione nelle scelte quotidiane:
le tecnologie sanitarie possono aiutarci?

di Viola Davini | 14 07 2023

In che modo lo sviluppo delle nuove tecnologie in sanità possono contribuire a rendere il paziente attivo e coinvolto nelle scelte di salute? In un contesto nel quale il patient engagement e il patient empowerment sono riconosciuti come gli elementi base per outcomes assistenziali migliori, il volume curato dalla Sezione di Sociologia della salute e della medicina dell’Associazione  Italiana  di  Sociologia  (AIS) cerca di fare luce sul ruolo delle tecnologie attraverso la pubblicazione di una serie di contributi esperti, condividendo progetti di ricerca ed evidenze empiriche sulle iniziative di citizen e participatory science. 

La salute come “bene comune” è un’idea che emerge da tutti i contributi, come afferma Maria Carmela Agodi, già Presidente Associazione Italiana di Sociologia (AIS), nella prefazione: «Il contributo del paziente è sollecitato sulla base del presupposto della convergenza tra interesse personale – al monitoraggio del proprio stato di salute e all’immediato accesso a segnali che possano essere individuati come possibili “sintomi” – e interesse pubblico – il contributo che i suoi dati danno alla ricerca». Una relazione essenziale tra dimensione individuale e collettiva che si è accentuata a seguito della pandemia di Covid-19, in cui le nuove tecnologie – dalla diffusione dei dispositivi wearable per il tracciamento dei dati personali, ai big data in ambito epidemiologico etc. – portano necessariamente il paziente ad avere un ruolo centrale nei processi di cura.

Il libro

Personalizzazione della cura e partecipazione dei cittadini nella società digitale sindemica

Copertina Personalizzazione della cura

Curatori: Guido Giarelli, Angela Genova, Veronica Moretti

Anno: 2023

Editore: Franco Angeli

Luogo di pubblicazione: Milano

Emerge, di fatto, la necessità di un nuovo patto comunicativo da stabilire tra pazienti coinvolti e medici esperti, in cui si evidenzia il bisogno di migliorare le competenze e le conoscenze dei non addetti ai lavori e, al tempo stesso, di potenziare le capacità di ascolto dei medici e dei sistemi sanitari. Da questo punto di vista è interessante la visione multiprospettica del volume: dal punto di vista dei pazienti diabetici (si veda a questo proposito il contributo di Flavia Atzori, docente  a contratto per l’insegnamento Sociologia della salute dell’Università Politecnica delle Marche) fino all’indagine  relativa al ruolo dei professionisti palliativisti nei reparti di emergenza durante la pandemia di Barbara Sena, ​​professore associato di Sociologia generale all’Università Unitelma Sapienza di Roma ed Enrico De Luca, Senior Lecturer presso la Facoltà di Health and Life Sciences, Dipartimento di Health and Care Professions, University of Exeter (UK).

La tendenza – quando si parla di “centralità del paziente” – è quella di concentrarsi su un empowerment delle competenze di questi ultimi, mentre i sistemi sanitari faticano a trovare modelli di ascolto che portino anche ad una riorganizzazione dei processi, come conclude Karen Willis, professore di Public Health al College of Health and Biomedicine alla Victoria University di Melbourne (Australia),  nel suo contributo: «what can be observed is that participation tends to require more from consumers, than from organisations and institutions who must listen to consumers and adapt their practices if they are to ensure that participation in healthcare is fully realized».

La messa in discussione di pratiche di partecipazione formalizzate e istituzionalizzate – potremmo dire “calate dall’alto” – è un elemento di originalità che il volume propone, mettendo a disposizione dati ed esperienze di valorizzazione di quanto il primo livello di partecipazione nasca proprio dalla relazione medico-paziente.

Ambito di Intervento

Salute e sanità 

Il Centro Ricerche sAu è da anni impegnato nell’ambito della salute e della sanità per realizzare progetti di innovazione che favoriscano il potenziamento della comunicazione tra il personale medico-sanitario, la cittadinanza e il territorio. 

Come concludono Angela Genova, segretaria della Sezione Salute e Medicina dell’Associazione Italiana di Sociologia,  e Veronica Moretti, membro del board per il Research Network Sociology of Risk and Uncertainty della European Sociological Association, con il loro contributo: «il volume conferma la polisemia del termine partecipazione che una lettura sociologica suggerisce di declinare sulle tre dimensioni: macro nei processi decisionali istituzionali di politica sanitaria e politiche per la salute, meso – organizzativo a livello di servizi, e micro nella relazione di cura tra malato e professionisti della cura». 

In questo, la rapida diffusione delle nuove tecnologie in sanità può rivelarsi un passo importante, ma solo se orientata nella direzione di rafforzare la relazione medico-paziente-servizio sanitario mettendo in discussione logiche top-down.

La recensione è a cura di

Viola Davini

Ph.D., Ricercatrice e socio fondatrice del Centro Ricerche scientia Atque usus per la Comunicazione Generativa ETS.

Svolge ricerca negli ambiti della salute e della sanità, è referente del Master in Comunicazione Medico-Scientifica e dei Servizi Sanitari realizzato dal Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze.