Recensione
Don Lorenzo Milani, una storia di disobbedienza e d’amore
di Marta Guarducci | 04 09 2023

«La prima cosa da dire su Lorenzo Milani è che a un certo punto della sua vita, questo giovane di buona famiglia decide di fare il prete» (p. 11).
Inizia con queste parole il volume, uscito in occasione del Centenario della nascita del Priore di Barbiana, scritto da Vanessa Roghi, storica e scrittrice, autrice di documentari e programmi culturali per Rai Tre, ora per Rai Storia. Destinato agli interlocutori più piccoli, Mia patria sono gli oppressi. Don Milani, la scuola, la guerra racconta la vita di don Lorenzo da una prospettiva molto precisa: quella del suo rapporto con l’obbedienza.
Avvicinarsi a Milani significa prima di tutto intercettare quella tensione continua tra il suo essere prete – e quindi sentirsi proiettato addosso il dovere di obbedire ai dettami della Chiesa – e il suo desiderio profondo di divergere. Ogni regola che è chiamato a seguire, infatti, da quelle in età giovanile («Lorenzo quando entra in seminario è allergico anche a regole molto semplici, come fare gli esami», p. 24) a quelle

Il libro

Mia patria sono gli oppressi. Don Milani, la scuola, la guerra
ia patria sono gli oppressi

Autore: Vanessa Roghi

Anno: 2023

Editore: Momo

Luogo di pubblicazione: Roma

dell’età adulta fin dal trasferimento a San Donato di Calenzano («Cosa ci si aspetta da un prete, in Italia, nel 1947? Dire la messa, fare catechismo ai ragazzi, occuparsi dei sacramenti cioè celebrare i matrimoni, le comunioni, i battesimi», p. 27), altro non fa che invogliarlo a capire che in fondo le regole sono un invito a vivere la natura divergente della vita. Don Milani, quindi, il ribelle, il sovversivo, il prete disobbediente.

Ma Vanessa Roghi spiega ai più piccoli che quella di don Lorenzo è, in definitiva, la vicenda di un’obbedienza non riconosciuta e scambiata erroneamente per il suo contrario: di un uomo che per rovesciare le logiche del potere ecclesiastico disobbedisce, mosso da una radicale obbedienza al Vangelo. Questa inversione, dunque, costringe a fare un passo indietro per andare all’origine della volontà di aderenza di don Milani. Ecco allora che il volume della Roghi diventa un racconto sfaccettato, che, con l’aiuto delle illustrazioni del fumettista Marco Petrella, guida bambine e bambini a conoscere la figura del Priore della Scuola di Barbiana da più prospettive: il tema dell’obbedienza è intessuto in una fitta rete di rimandi a quello della lingua, della scuola, delle ineguaglianze e – importantissimo – della democrazia.

Conclude la Roghi: «Obbedire, non pensare. Obbedire, fare del male agli altri perché qualcuno lo ordina, perché una legge lo ordina. Ma per obbedire bisogna capire a cosa si sta obbedendo, e poter decidere se farlo o no. Solo attraverso la comprensione delle leggi è possibile considerarsi cittadini e non sudditi. E per farlo è necessario diventare padroni delle parole, non rimanere sulla soglia della lingua» (p. 74). Un invito più che prezioso a tutti i giovani di oggi, obiettori di domani.

Ambito di Intervento
Cultura e Società
Il Centro Ricerche sAu porta avanti progetti di ricerca basati su un’idea di conoscenza non egemonica ma come costruzione di un bene comune.
La recensione è a cura di
Marta Guarducci
Collaboratrice presso Centro Ricerche “scientia Atque usus” per la Comunicazione Generativa ETS.
Borsista di Ricerca in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Firenze