Barbiana è esportabile

Recensione

Barbiana è esportabile

di Valentina Vespi | 13 09 2023

Cos’è la scuola oggi? Quali relazioni riusciamo a intessere durante il nostro percorso educativo?
Queste sono solo due delle tante riflessioni che emergono dalla lettura del volume curato da Aldo Bozzolini e Alessandro Santi, entrambi allievi di don Milani, rispettivamente segretario dell’Associazione di Volontariato Gruppo don Milani di Calenzano (Fi) e maestro di scuola primaria, oltre che Presidente dell’Associazione di Volontariato Gruppo don Milani di Calenzano.
Come accade nella maggior parte dei volumi che parlano di don Milani e della Scuola di Barbiana, anche in queste pagine si ripercorre la vita del Priore, attraverso le testimonianze e i ricordi di chi con lui ha tracciato quel percorso didattico così innovativo, da risultare ancora oggi attuale.
Ciò che più di tutto rende interessante questo testo è la chiave di lettura che i due autori hanno deciso di dare all’esperienza di Barbiana, approfondendo ciò che quella scuola ha lasciato per il futuro.

La recensione

Sentieri di futuro. (In)seguendo don Milani

Curatori: Aldo Bozzolini, Alessandro Santi

Anno: 2023

Editore: Libreria Editrice Fiorentina

Luogo di pubblicazione: Firenze

I sentieri che partono idealmente dal Monte Giovi verso il mondo riflettono, ad esempio, sulla prima scuola milaniana “decentrata”: l’esperienza di Luana Facchini e Mario Rosi a Calenzano o, ancora, sui corsi gratuiti organizzati dagli ex allievi del Priore a Prato, realizzati in collaborazione con i sindacati del territorio, come CGIL, Uil e Cisl. Il lascito di don Milani si ritrova nella testimonianza di Aldo Bozzolini, che a Sesto Fiorentino prende a “mazzolate” un edificio e realizza ex novo un impianto elettrico per permettere a Suor Roberta di far sentire a casa ragazze e bambine orfane, ospitate nella sua casa famiglia. Parliamo dell’Immacolata di Sesto Fiorentino, divenuto da orfanotrofio a luogo di accoglienza e studio.
Ancora, l’esperienza di don Roberto Sardelli che, considerato il “don Milani di Roma”, nel 1968 trasformò una baraccopoli che accoglieva 650 famiglie provenienti dal Sud Italia nella Scuola 725 (dal numero della baracca che la ospitava), diventata poi un vero e proprio luogo di riscatto per gli ultimi, come lo era diventata Barbiana qualche anno prima.
Tutti esempi che dimostrano che il povero che non prende coscienza della sua realtà è spacciato, e ci raccontano come anche questi ragazzi scrissero un libro simile a Lettera ad una professoressa, dal titolo Non tacere, una denuncia nei confronti della scuola pubblica che era estranea ai bisogni di vita degli studenti.
Come un filo rosso che non si spezza, il lascito di don Milani è così potente da aver varcato anche i confini italiani. Nel volume si fa riferimento anche all’esperienza di Don Josè Luis Corzo, fondatore della Casa-Scuola Santiago Uno a Salamanca, in Spagna, e curatore dell’unica traduzione in spagnolo di Esperienze pastorali (uscita nel 1972).

All’interno del libro i due curatori riflettono sulle diverse esperienze che hanno travalicato i confini dell’Europa, ma soprattutto invitano a ripensare al valore della scuola, affrontando, ad esempio, il tema diventato attuale del rapporto tra scuola in presenza e DAD, che la pandemia da Covid-19 ha portato alla luce come criticità/possibilità. Gli autori riflettono sulla fondamentale relazione tra scuola e famiglia, anche in relazione al ruolo da assegnare agli strumenti tecnologici di cui sono oggi dotati tutti gli studenti. Riescono le tecnologie a supplire alle carenze delle famiglie? E sono sufficienti alla formazione quotidiana degli studenti? Possiamo attribuire loro un compito così importante, lasciando che ragazzi e bambini siano soli di fronte al loro utilizzo?
La scuola in presenza sembra avere un valore centrale: perché un bambino senza scuola è un futuro cittadino a rischio di emarginazione, senza contare le difficoltà linguistiche legate alla presenza di numerose nazionalità e al fenomeno migratorio che interessa tutte le realtà del nostro territorio.

Coinvolgimento, partecipazione attiva, parole chiave per il futuro. Il volume si conclude chiedendosi quali scuole vorremmo domani, come sogni o realtà possibili. E, ancora, si chiede quale fine dare alla nostra vita, tra onestà morale e grandezza, tra la scelta di essere cittadini o sudditi. Infine, se vogliamo una società di pace, che sceglie la non violenza e la resistenza nelle difficoltà quotidiane.
Il testo collettivo, elaborato dalla scuola primaria “C. Collodi” di Prato, chiude il volume, consegnando al lettore un ulteriore esempio della potente eredità lasciata da don Milani.
Sta a noi decidere cosa fare oggi di questa eredità.

Ambito di Intervento

Cultura e Società

Il Centro di Ricerche sAu è impegnato da tempo nell’Ambito “Cultura e Società” per valorizzare un’idea di conoscenza non egemonica ma come costruzione di un bene comune.

La recensione è a cura di

Valentina Vespi

Ricercatrice del Centro Ricerche scientia Atque usus per la Comunicazione Generativa ETS.

Membro della redazione dei Quaderni di sAu

Giornalista Ordine Giornalisti della Toscana