Una Noterella su “Cultura e Società”
Scrivere per produrre o per generare?
Una proposta di scrittura “generativa” della biografia di don Milani per rafforzare la relazione tra filologia e critica
di Marco Sbardella | 31 01 2024
Alla luce delle moderne evoluzioni tecnologiche legate all’impiego dell’intelligenza artificiale per la produzione testuale, emerge la necessità di riflettere sul nuovo significato che sta assumendo la pratica della scrittura. Se da un lato queste innovazioni sono in grado di alleggerire il lavoro dell’uomo, d’altra parte rischiano di minare l’apporto creativo umano necessario per generare nuova conoscenza.
Comparando le definizioni di scrittura offerte dai dizionari italiani, inglesi e americani, emergono alcune differenze circa la preminenza dei significati proposti. La scrittura viene presentata dai dizionari italiani in primo luogo come «Rappresentazione visiva, mediante segni grafici convenzionali, delle espressioni linguistiche […] –e come– l’insieme dei segni con cui tale rappresentazione viene realizzata e che viene storicamente denominato […] in base al sistema utilizzato: s. ideografica, pittografica, geroglifica, cuneiforme […], e in partic. s. alfabetica» (Treccani, nd). Inoltre, in base agli strumenti impiegati, essa può essere definita, a mano, a macchina o elettronica. Per quanto riguarda la scrittura a mano, vengono ad essa associati una serie di aggettivi che ne definiscono il grado di leggibilità e di gradevolezza visiva: «Bella, brutta s.; s. chiara, nitida, leggibile, diritta, sicura, elegante; s. illeggibile, indecifrabile, contorta, incerta, rozza» (Treccani, nd).
Il Centro Ricerche sAu realizza e documenta pratiche di editoria, di scrittura generativa e di valorizzazione del patrimonio culturale che favoriscano la creazione di comunità generando conoscenza condivisa tra il mondo della scientia e quello dell’usus.
Un’ulteriore definizione di scrittura è legata al riflesso identitario di chi la realizza, associato alla calligrafia, allo stile e al prodotto letterario in quanto espressione artistica (Treccani, nd).
Procedendo nella consultazione delle varie voci presenti all’interno delle definizioni, la scrittura viene concepita come mezzo di espressione del pensiero, ovvero come attività che permette all’autore di «Esprimere, comunicare idee o sentimenti […] – come nel caso di – redigere e mandare un messaggio a qlcu.: s. una lettera a un amico […]» (Coletti, nd). L’atto dello scrivere viene presentato infine come mestiere, motivato da un intento artistico, come nel caso della « […]scrittura per una commedia, scrittura cinematografica, teatrale» (De Mauro, nd).
Il significato di scrittura viene quindi affrontato sui dizionari italiani procedendo da una definizione più letterale, legata al suo aspetto meccanico, per arricchirsi di sempre maggiori significati e sfumature che convergono nel concetto di espressione dell’identità e del pensiero dell’autore. Un’eccezione è costituita dal dizionario Devoto Oli, che dedica la prima voce della definizione all’operazione dello scrivere (Devoto Oli, 2001).
A differenza dei dizionari italiani, è comune trovare in quelli inglesi, fin dalle prime voci, riferimenti alla scrittura in quanto atto comunicativo. Un caso è costituito dal dizionario Collins che tratta in primo luogo di «un gruppo di lettere o simboli scritti o marcati su una superficie come mezzo per comunicare idee facendo in modo che ogni simbolo rappresenti un’idea, un concetto o una cosa […]» (Collins, 2025). Il dizionario americano Merriam-Webster, presenta addirittura la scrittura esclusivamente come processo comunicativo, in tutte le voci della definizione: «1. l’atto o il processo di chi scrive […] 2.qualcosa di scritto : come lettere o caratteri che servono come segni visibili di idee […] 3. uno stile o una forma di composizione […] 4. l’occupazione di uno scrittore […]» (Merriam-Webster, 2025). Il Cambridge Dictionary alla prima voce della definizione fa invece riferimento allo «stile di scrittura di una persona -introducendo fin da subito il concetto di espressione identitaria dell’autore- con una penna su carta che può essere riconosciuto come il proprio» (Cambridge, 2025). In alcuni dizionari inglesi inoltre il processo di produzione letteraria è articolato nelle varie fasi connesse alla stesura di opere. Tra questi compaiono la creazione e la rimozione di personaggi e di luoghi dalla trama, l’individuazione di un pubblico destinatario e di uno scopo (Oxford, 2021).
In conclusione, mentre i dizionari italiani dedicano largo spazio alla scrittura in quanto atto meccanico e sistema di segni grafici, i dizionari inglesi ed americani si soffermano maggiormente sul suo valore comunicativo, ritenendola uno strumento fondamentale per esprimere identità e pensieri.
Né i dizionari italiani né quelli inglesi fanno però riferimento alle potenzialità della scrittura in quanto strumento di lavoro e di progettazione, delle quali era ben consapevole don Lorenzo Milani che, con i ragazzi della sua scuola di Barbiana, realizzò nel 1963 Lettera a una professoressa. Questo prodotto letterario, nato come frutto di un esercizio di scrittura collettiva, svolto dagli alunni, costituisce oggi un’importante testimonianza dei benefici che si possono trarre da tale metodo di lavoro. Da un punto di vista individuale i ragazzi hanno beneficiato della collaborazione reciproca riuscendo ad ampliare le proprie competenze lessicali ed a livello collettivo hanno ottenuto il merito di aver codificato la scrittura collettiva come prassi cooperativa. L’esperienza di don Milani e della sua scuola ha espresso quindi il potenziale progettuale della scrittura che diventa capace di generare nuove conoscenze, dal momento in cui viene utilizzata per collaborare (Cesari, 2024).
Sorge spontaneo oggi domandarsi se sia possibile ottenere lo stesso risultato utilizzando l’intelligenza artificiale che permette in pochi secondi di ottenere un testo formalmente corretto e prodotto dalla combinazione di fonti diverse. La risposta è che scegliendo questa via, sicuramente più rapida, si perdono i benefici generativi della scrittura perché il testo ottenuto non conterrà idee nuove rispetto a ciò che già esiste. Si può affermare dunque che la scrittura prodotta dall’intelligenza artificiale è collettanea ma non collettiva (Cesari, 2024).
In merito alle potenzialità generative della scrittura è interessante soffermarsi sui vantaggi di scrivere a mano. Il movimento della penna che scorre sul foglio aiuta a pensare, sia perché essendo meccanicamente più lento, rispetto a quello delle dita sulla tastiera, lascia il tempo per riflettere, sia perché, secondo alcuni studiosi, attiva le nostre capacità cognitive legate all’elaborazione dei contenuti. Se da una parte la scrittura digitale garantisce una maggior efficienza, dall’altra parte la scrittura a mano offre più tempo per generare nuove idee e per esprimere la propria personalità, anche grazie alla calligrafia (Anichini, 2023).
Centro Generativo “Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana”
Un Centro di Documentazione e Comunicazione Generativa per sostenere tutte quelle realtà che sono impegnate a ripensare concretamente il concetto di attualizzazione e a praticare oggi, nei contesti più vari, i valori “milaniani”.
In conclusione, la ricerca sulle definizioni di scrittura e la crescente tendenza ad utilizzare l’intelligenza artificiale per la produzione di testi mettono in risalto il fatto che le potenzialità sperimentali e progettuali della scrittura non vengono riconosciute, a svantaggio della creatività che il “tocco umano” sarebbe capace di apportare all’elaborazione di nuova conoscenza(Anichini, 2023).
Questi temi vengono affrontati nel volume in uscita presso sAu Community, intitolato, Scrittura Generativa: quale comunicazione per il testo digitale (sAu, 2025). Al contrario di quanto emerso finora, le autrici Alessandra Anichini, Marta Guarducci e Ludovica Mastrobattista, affrontano il concetto di scrittura collaborativa secondo l’approccio della Comunicazione Generativa (Toschi, 2011) e valorizzano il potere conoscitivo e creativo della scrittura che nasce dalla collaborazione tra diversi soggetti ed aree del sapere (sAu, 2025).
Bibliografia/Sitografia
- Anichini, A. (2023, Maggio 02). “Mi piace scrivere a mano perché…”: il valore aggiunto della creatività umana. «Quaderni sAu». Online: https://www.sau-quaderni.org/scrivere-a-mano/ (ultima consultazione: 10 marzo 2025).
- Cambridge Dictionary. (2025). Writing. Online: https://dictionary.cambridge.org/it/dizionario/inglese/writing (ultima consultazione: 27 febbraio 2025).
- Cesari, R. (2024, Febbraio 28). La scrittura collettiva. Da Barbiana a ChatGPT. Treccani Magazine. Online: https://www.treccani.it/magazine/atlante/cultura/la-scrittura-collettiva-da-barbiana-a-chatgpt.html (ultima consultazione: 27 febbraio 2025)
- Coletti (a cura di). (nd). Scrivere. Online: https://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/S/scrivere.shtml?refresh_ce (ultima consultazione: 27 febbraio 2025).
- Collins. (2025). Writing. Online: https://www.collinsdictionary.com/dictionary/english/writing (ultima consultazione: 21 marzo 2025).
- De Mauro. (nd). Scrittura. Online: https://dizionario.internazionale.it/parola/scrittura (ultima consultazione: 21 marzo 2025).
- Giacomo Devoto, Gian Carlo Oli. (2001). Il dizionario della lingua italiana (edizione 2000-2001). Le Monnier.
- Merriam-Webster. (2025). Writing. Online: https://www.merriam-webster.com/dictionary/writing (ultima consultazione: 21 marzo 2025).
- Oxford English Dictionary. (2021). Writing. Online: https://www.oed.com/dictionary/write_v?tab=meaning_and_use&tl=true#13994084 (ultima consultazione: 27 febbraio 2025).
- Toschi, L. (2011). La Comunicazione Generativa. Apogeo Education.
- Treccani vocabolario online. (nd). Scrittura. Online: https://www.treccani.it/vocabolario/scrittura/ (ultima consultazione: 27 febbraio 2025).